Si è svolta dal 16 al 17 maggio 2025 la terza edizione della SCN2A & SCN8A Conference and Family Gathering, un evento internazionale che ha riunito medici, ricercatori e famiglie da tutto il mondo — dall’Australia, agli Stati Uniti, fino all’Europa — per condividere i più recenti avanzamenti nella ricerca sulle mutazioni dei geni SCN2A e SCN8A, responsabili di rare encefalopatie epilettiche e dello sviluppo.
Durante la conferenza, è stato presentato un aggiornamento dettagliato sullo spettro fenotipico associato alle mutazioni del gene SCN2A, basato sui dati raccolti attraverso uno studio di Storia Naturale in corso in Australia. Oltre alla già nota distinzione tra mutazioni a guadagno di funzione (gain-of-function, GOF) e a perdita di funzione (loss-of function, LOF), è emerso che esistono pazienti con mutazioni a “funzione mista” (mixed function), che presentano quadri clinici particolarmente variabili e talvolta complessi in termini di risposta alla terapia farmacologica.
Inoltre, sono state illustrate le similitudini nella correlazione genotipo-fenotipo tra SCN1A, SCN2A e SCN8A. Un elemento di particolare interesse è stata la descrizione di un nuovo fenotipo clinico molto severo, denominato Developmental NDEEMA (Neonatal and Epileptic Encephalopathy with Movement disorders and Arthrogryposis), precedentemente identificato in pazienti con mutazioni GOF di SCN1A, e ora osservato anche in casi con mutazioni nei geni SCN2A e SCN8A. Durante la conferenza si è fatto anche il punto su alcuni progetti di collaborazione internazionale attualmente in corso, volti a studiare le manifestazioni di disturbi del movimento nei pazienti con mutazioni SCN2A. Particolare attenzione è stata
rivolta all’atassia episodica e all’emiplegia alternante, condizioni ancora poco comprese, ma sempre più
riconosciute all’interno dello spettro associato a mutazioni genetiche di SCN2A.
Altri studi collaborativi in corso sono focalizzati sui disturbi del sonno e sulle caratteristiche neuroradiologiche dei pazienti, con l’obiettivo di migliorare la diagnosi precoce e personalizzare gli approcci terapeutici.
Sul fronte terapeutico, le opzioni sintomatiche restano al momento il principale approccio disponibile. I farmaci sodio-bloccanti si confermano come la scelta di riferimento per i pazienti con varianti GOF, mentre per le forme LOF a esordio tardivo il valproato è il farmaco più comunemente utilizzato. Nei pazienti che presentano spasmi epilettici, l’ACTH sembra dimostrare una maggiore efficacia rispetto al vigabatrin. Il cenobamato, sebbene attualmente autorizzato solo per l’età adulta e quindi poco utilizzato in ambito pediatrico, ha mostrato risultati promettenti, grazie al suo duplice meccanismo d’azione sui canali del sodio e sui recettori GABAergici.
Tra le terapie in fase di sviluppo sono stati presentati dati promettenti su diversi farmaci. In particolare, la Bexicaserina, un agonista serotoninergico, è attualmente oggetto di studi clinici. A breve inizierà uno
studio di fase 3, DEEp OCEAN, che includerà pazienti con encefalopatie epilettiche a diversa eziologia compresi pazienti con mutazioni del gene SCN2A. La Relutrigina ha mostrato risultati incoraggianti, con una riduzione della frequenza delle crisi epilettiche e un miglioramento dei sintomi non correlati alle crisi come vigilanza, comportamento e comunicazione.
Lo studio clinico EMERALD, che ne approfondirà ulteriormente gli effetti, dovrebbe iniziare nei prossimi mesi.
Infine, sono stati condivisi aggiornamenti sullo studio EMBRAVE – Part 1, che sta valutando la terapia antisenso (ASO) con Elsunersen. I dati preliminari indicano una riduzione significativa nella frequenza delle crisi e un aumento dei giorni liberi da crisi nei pazienti trattati.
La conferenza ha rappresentato un momento cruciale di aggiornamento scientifico e confronto umano, rafforzando il legame tra comunità scientifica e famiglie, e rilanciando l’impegno collettivo nella ricerca e nella condivisione delle conoscenze su queste patologie.
Desideriamo ringraziare la dott.ssa Marina Trivisano, medico e ricercatore dell’unità di neurologia, epilessia e disordini del movimento dell’ospedale Bambino Gesù Children’s Hospital, IRCCS per aver rappresentato il contributo italiano alla ricerca su SCN2A e per aver condiviso con noi, in modo chiaro e puntuale, i contenuti e gli aggiornamenti scientifici emersi durante la conferenza di Bonn. Il suo contributo e quello del suo team è prezioso per tutta la nostra rete.
Il direttivo SCN2A italia Famiglie in rete